Con la pubblicazione delle disposizioni nazionali di attuazione del decreto approvato recentemente in Conferenza Stato-Regioni sul sito del Masaf, anche in Italia prende ufficialmente il via la produzione di vini dealcolati. Questi prodotti, privi di alcol o con un basso tenore alcolico, sono già diffusi in diversi Paesi europei ma finora non erano ammessi in Italia, dove la normativa vietava di definire “vino” una bevanda con un grado alcolico inferiore a 8,5. Ora, secondo il decreto, “è possibile ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico di vini, vini spumanti, vini spumanti di qualità, vini spumanti di qualità aromatici, vini spumanti gassificati, vini frizzanti e vini frizzanti gassificati”.

Tuttavia, nessuna modifica riguarda i vini a denominazione d’origine. Gli imprenditori italiani interessati a produrre vini “NoLo” (No Alcohol o Low Alcohol) non dovranno più rivolgersi a stabilimenti esteri per soddisfare questa nuova domanda di mercato. La normativa italiana stabilisce che il processo di dealcolazione, totale o parziale, non può essere applicato ai prodotti vitivinicoli a denominazione di origine protetta (DOP) o indicazione geografica protetta (IGP). A differenza dell’Italia, la Francia ha deciso di consentire la dealcolazione anche per i suoi vini a denominazione AOC.

Inoltre, il decreto precisa che è vietato aumentare il tenore zuccherino nel mosto utilizzato per la produzione di vini dealcolati, così come è proibita l’aggiunta di acqua esogena e di aromi non naturali al prodotto ottenuto.

Federvini ha commentato positivamente l’approvazione del decreto. “La firma del decreto da parte del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida rappresenta un importante passo avanti per il settore vitivinicolo italiano”, ha dichiarato l’associazione. Il provvedimento include alcune novità introdotte a seguito del confronto con le Regioni e con le associazioni di settore durante l’incontro del 26 novembre scorso con il Ministro.

La presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha sottolineato l’importanza del decreto: “La firma del decreto entro l’anno, come promesso dal Ministro Lollobrigida, è un risultato significativo per il comparto vitivinicolo italiano, in un contesto normativo che lasciava pochi margini di manovra. Continueremo a lavorare per valorizzare la tradizione e il patrimonio enologico italiano, anche attraverso l’introduzione di nuovi prodotti che rispondano alle esigenze di un pubblico sempre più attento e diversificato, specialmente a livello internazionale”.

Federvini accoglie con favore questa nuova cornice normativa, considerandola una solida base per lo sviluppo del segmento dei vini dealcolati, un settore in crescita che può attrarre nuovi consumatori e rafforzare la competitività del Made in Italy nel panorama globale.

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