Negli ultimi anni, si è assistito a un notevole miglioramento nella qualità del vino analcolico. Tuttavia, è importante notare che l’alcol svolge un ruolo cruciale nel veicolare le sostanze aromatiche del vino e influenzare le percezioni sensoriali complessive. Pertanto, un vino con meno dello 0,5% di alcol non potrà mai eguagliare il gusto di un vino tradizionale. Non confondiamolo ovviamente puramente con una bevanda all’uva.
Le caratteristiche organolettiche di un vino dealcolato possono essere descritte come più dolci e leggermente diluite rispetto al loro equivalente alcolico d’origine. Questa differenza ha spinto l’industria a concentrarsi soprattutto sulla produzione di vini dealcolati frizzanti, cercando di sfruttare le bollicine per conferire vivacità e freschezza a questa tipologia di bevande.
Detto questo, voi il “vino dealcolato” lo chiamereste sempre vino o lo definireste più bevanda?
La diatriba è aperta!
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